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lunedì, gennaio 23, 2012

Io non mi arrendo mai!

provaprova

Può bastare questa filosofia di vita per avere successo in Australia?

Ricevo in continuazione email di italiani in Italia che mi esprimono il loro grande desiderio di emigrare in Australia ......... molte emails contengono le classiche frasi del tipo: "Io non mi arrendo mai!", "Non ho paura di fare sacrifici!", "Posso tranquillamente riniziare da zero!", "Io sono un gran lavoratore", "Mi piacciono le sfide!" etc... etc.....

Basta questo modo di ragionare per riuscire a rifarsi una vita in Australia?

La risposta e' NO.

Purtroppo superata una certa eta', senza un ottimo inglese, senza risorse o validi contatti e con delle qualifiche generiche non richieste in Australia la strada diventa in salita se non completamente sbarrata!

1303914417-29015100.jpgE' importante capire questo concetto per non continuare a sognare e crearsi false speranze.

Il Governo Australiano su questo punto e' chiarissimo (e molto protezionista): "Volente rifarvi una vita qui da noi senza avere i giusti requisiti? Mi dispiace ma non e' possibile".

Migliaia di emigranti continuano a venire in Australia ogni anno con lo Student Visa nella ricerca di una vita migliore. Tenete a mente che lo Student Visa ha l'unico scopo di farvi rimanere per un breve periodo in Downunder per poi chiedervi cortesemente di tornare a casa.

Ovviamente, come in tutte le cose ci sono scappatoie, ma queste sono difficili da praticare, lunghe, piene di incertezze e spesse volte costose.

Io non ho il diritto di dire a nessuno che cosa fare della propria vita ma e' anche importante avere in mente questo concetto.

giovedì, gennaio 12, 2012

Ingegneri a Sydney

provaprova

Come ingegnere arrivato da circa 3 mesi la sensazione percepita è che qui a Sydney, e in generale in Australia, ci sia davvero un grande bisogno di ingegneri. Parlo in generale di tutti i campi non solo del mio che riguarda il settore delle costruzioni. Dico questo perchè basta guardare su internet e scrivere enginnering job e subito si aprono una valanga di opportunità.

La crisi si sente anche qui, ma in maniera molto lieve per ora. Purtroppo però nulla è facile come sembra. Infatti come per i visti, gli ingegneri australiani tendono ad essere molto stretti nella scelta e a meno che uno abbia elevate qualifiche (documentabili) e un ottimo inglese (6-7 o piu IELTS) non si viene praticamente considerati.

Come per l'Italia la via più veloce è sempre per conoscenza; sono noti infatti alcuni casi di ragazzi che sono riusciti ad inserirsi subito perchè si trovavano nel posto giusto al momento giusto perchè qualcuno del posto glielo aveva consigliato. Se questa via non è nelle vostre facoltà purtroppo rientrate nella moltitudine di ingegneri che devono andare a cercare "alla cavolo" e sperare nel colpo di fortuna.

Al momento io sono ancora tra questi, quindi la ricetta del perfetto immigrante ingegnere non ce l'ho. Il primo consiglio che posso dare, oltre ai soliti per trovare una sistemazione, scuole, ecc.. (cose di carattere generale ormai piuttosto note) sono prima di partire farsi un bel, grande e grosso esame di coscienza sul perchè volete partire e soprattutto un piano B di emergenza nel caso vi vada poi male.

Dico questo perchè gli ingegneri ITALIANI (me compreso) hanno una sorta di mania di grandezza in più rispetto alla gente comune. E venire qua a fare i camerieri, baristi, ecc.. per i primi tempi è anche bello..Ma poi inevitabilmente arriverà il momento in cui uno si chiederà: ho studiato una vita, cavolo sono un ingegnere, perchè non mi vogliono qui e soprattutto cosa sono venuto a fare quando sto perdendo tempo per la mia carriera!!!

Non sottovalutate questo fattore perchè prima o poi ci arriverete. Tornando ai consigli; altra cosa che posso dirvi è che qui la vita è veramente cara, quindi fate anche una buona programmazione economica. Ci sono infatti molti corsi tecnici (es. TAFE), master ecc.. che permettono di inserirsi nel mondo del lavoro e a mio parere sono un'ottima idea, almeno per inserirsi ,ma sono molto molto costosi!Non ho ancora avuto nessuna esperienza in merito, ma da qua sembrano una buona soluzione, piuttosto che puntare su un corso di inglese!Provate a cercare qualsiasi possibilità per inserirvi nel vostro campo, con corsi, apprendistato ecc..magari già guardando da casa e partendo mirati in questo!!Arriverete qua con una marcia in più...Mi raccomando però, di sapere l'inglese, perchè tanto prima o poi un colloquio dovrete farlo e non ci sono scappatoie!!Insomma la ricetta perfetta dipende da ognuno di voi e dalle vostre capacità/possibilità.

Buona prassi è mandare tonnellate di curriculum (scritto bene e sintetico,molto sintetico) alle aziende, badate alle aziende e non alle agenzie, perchè in linea generale quest'ultime sono pagate per trovare gente del posto o con esperienza lavorativa australiana, ed ovviamente questo non è il vostro caso. Chiedete sempre una risposta (che generalmente arriva) e perchè vi hanno detto di no...sempre!!
Come ultima cosa volevo dire a tutti i ragazzi/ingegneri che dall'Italia stanno pensando di partire e che testano il campo guardando su internet i lavori. Da internet l'Australia sembra fantastica (viste poi le condizioni attuali italiane), ma se volete trovare un'alternativa alla vostra situazione dovete DECIDERE e partire. E' praticamente impossibile (99,999%) che qualcuno vi assuma a distanza, mandando qualche CV dall'Italia. E' già difficile da qui, pensate a 20000 km di distanza.
In soldoni se non ce la fate più, volete cambiare o semplicemente tentare armatevi di coraggio, ma soprattutto volontà e determinazione perchè anche qui ragazzi è dura molto dura.

Per ingegneri vi sono ottime possibilita' di ottenere la "Indipendent Skilled Visa Subclass 175"

domenica, gennaio 08, 2012

Riflessioni di una neo-emigrata

provaprova

E' incredibile e a volte stimolante capire come tanti pezzetti di puzzle della mia vita, che già davo per assimilati, digeriti e scontati, si ricompongano in diverse forme a migliaia di km di distanza dal "nido".
Molte battaglie con me stessa-contro me stessa e nel rapporto con gli altri si sono fatte incredibilmente più complesse e sfaccettate e, nonostante a volte pensi che un salto così nel buio non lo augurerei al mio peggior nemico, sono felice di questo percorso.
Una vita estremamente dinamica come quella australiana è decisamente spiazzante per chi viene dall'Italia immobile e polverosa. In 5 minuti può cambiare il corso della tua vita, un si o un no aprono mille orizzonti nuovi o ne chiudono altri. Quando si parte completamente da soli si confida sul proprio buon senso, sulla propria maturità, consolidata da anni di conferme sociali, relazionali e lavorative nel proprio contesto di origine. In ultima analisi, si confida su se stessi al 100%.
Ho pensato che avrei saputo far fronte a tutte le sfide, che non sarebbe stato così difficile come la raccontavano tutti, che in fondo in fondo ero avvantaggiata dalla conoscenza dell'inglese, della cultura anglosassone e da una testarda presunzione di sapere sempre cosa si fa, perchè lo si fa, come si fa.
Eh, corri da mamma e papà, sciocca ingenua, non è affatto così!
Ho avuto un costante e continuo bisogno delle altre persone, quasi in ogni circostanza, come altri hanno avuto bisogno di me, indipendentemente dalla nazionalità, età, background culturale ed economico di riferimento. Mi sono affidata agli altri e viceversa, pretendendo, a volte senza saperlo fornire di mio, una limpidità di intenzioni del tutto utopistica.
Mai mi sarei immaginata di dover far fronte a situazioni limite, di dover combattere contro l'esigenza basilare del dormire, del mangiare, della preoccupazione per la propria incolumità sia in ambito casalingo che lavorativo, del dover imparare a leggere e rileggere lo sguardo degli altri.
Non avevo idea della potenza e della violenza dei pregiudizi culturali ed etnici, dello spaesamento che si prova a comunicare il proprio inglese ai mille diversi inglesi di tutto il mondo.
Insicurezza? Forse.
In Italia mi sarei risposta: "certo, a quintali, rinuncia, che non sei forte abbastanza!".
Ma qui il mantra perenne è "sarà, ma ce la faccio, ce la faccio, cazzo, ce la faccio!": non vincerò il premio Nobel per la pace nel mondo, nè per l'intelligenza più acuta, la simpatia più esilarante o per le scelte più saggie, ma va bene così! Perchè se l'Australia è una sfida continua alla tua pianificazione organizzata ma riesci a sentire di nuovo il tuo fuoco interiore che arde e brucia, allora sai che "in qualche modo", prima o poi, ne uscirà qualcosa. E sia!

Irene, Sydney Gennaio 2012



martedì, gennaio 03, 2012

Student Visa

provaprova

Lo sapete quale e' le terza fonte di reddito in Australia dopo il Carbone ed il Ferro? E' l'Education.

Superati i 30 anni l'unico modo di trasferirsi in Australia, escluso lo Skill Visa e la Sponsor Visa, e' il fatidico Student Visa.

Questo visto permette di ottenere un Visto studio lavoro che consente di studiare e nel contempo di lavorare per al massimi 20 ore settimanali.

Tale visto e' l'ultima spiaggia per moltissimi emigranti e sono comunissimi i casi di persone che sono in Australia da anni con solo questo visto. Di giorno o di sera frequentano "corsi" (eviterei i commenti) e nel tempo libero lavorano 20 ore settimanali piu' un tot di ore in nero per mantenersi.

1306489614_209657312_2-Pictures-of--Student-Visa-Expert.jpgDietro questo famoso Student Visa vi e' un grandissimo business (terza voce di reddito per l'Australia) dove molte persone ci campano sopra (agenti di immigrazione, scuole di lingue e non che nascono come funghi e chiudono il giorno dopo, promotori di corsi etc......) e spesso speculano sulle sfortune altrui.

A molte persone viene promesso l'Eldorado giusto per vendere il corsettino con visto annesso e beccarsi la commissione e dopo diversi mesi la povera vittima si ritrova a dover lavorare solo per poter pagare il corso che gli da diritto allo Student Visa.......... praticamente un vicolo cieco a cui non vi e' uscita.

Non voglio spaventare nessuno ma quando avete superato i 30 anni e l'unica vostra spiaggia e' il solito Student Visa dovete iniziare a farvi moltissime domande (vedete i miei posts precedenti). E poi scusate la franchezza, si chiama Student Visa e come dice il nome e' stato concepito per studenti e non per persone che vogliono rifarsi una vita in Australia.

Con questo voglio dire anche che ci sono molti professionisti onesti e scuole valide ed il vostro compito prima di trasferirvi in Australia e' di trovarli!! Chiamateli per telefono, fatevi dare delle referenze, fatevi mettere per iscritto quello che vi promettono etc......etc.......

lunedì, gennaio 02, 2012

Architetti a Sydney

provaprova

Cari tutti,

qui di seguito pubblico il commento che un Architetto italiano ha messo nel mio blog e che riguarda la sua esperienza a Sydney:

Per quanto riguarda il mondo dell'architettura, devo confessare che non è facile. Ho 10 anni di esperienza e questo sembra non servire più di tanto. Non ho ancora trovato lavoro (dopo diversi mesi di ricerca ndr): molti architetti australiani che lavoravano all'estero sono rientrati a causa della crisi finanziaria e la concorrenza è molto alta.

Architect.jpgSe non hai esperienza locale è difficile cominciare. Se non cominci non ti fai l'esperienza locale, e così via.
Quello che consiglio è di contattare dall'Italia gli studi che vi possono interessare e vedere se e cosa vi propongono o di venire per fare un qualsiasi lavoro e nel frattempo prendere un certificato (TAFE) in una materia affine, ad esempio drafting in software che usano qui (revit e archicad). Questo è riconosciuto e dovrebbe aumentare le possibilità di trovare lavoro come architetto.


PS, la laurea non è riconosciuta, visitate il sito dell'AACA. Dopo il riconoscimento della laurea avrete bisogno di due anni circa di pratica presso uno studio locale e poi potrete sostenere l'Esame di Stato con il quale vi potete registrare come architetto.

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